Come comunicare in modo assertivo

Recita un proverbio della filosofia indiana: “Si diventa ciò che si pensa, questo è l’eterno mistero”.

L’essere umano è ciò che pensa. Dunque per comunicare in modo assertivo bisogna avere pensieri assertivi e non “recitare”. Le credenze e i pensieri determinano il comportamento e le emozioni. Prima di ogni altra cosa occorre comprendere e metabolizzare, con i tempi necessari, che comunicare in modo assertivo è un diritto. 

Ma questa rappresenta solo la base, poiché il solo riconoscerlo o pensarlo non fa diventare persone assertive; tuttavia con la pratica si scoprirà che il proprio atteggiamento influenza pensieri e sensazioni. Di seguito i passi fondamentali per imparare a pensare in modo assertivo:

  1. Fai attenzione al modo in cui si parli: non puoi decidere quale pensiero ti passerà per la testa quando vivi una situazione di disagio, ma puoi allenare una modalità assertiva e positiva di parlare con te stesso;
  2. Tieni un diario: trascrivi i possibili modi (realistici e positivi) di rispondere alla situazione che si presenta;
  3. Impara a riconoscere e correggere gli stili di pensieri inutili

I pensieri automatici, infatti, sono gli ostacoli allo sviluppo di una genuina assertività, sono disfunzionali  e possono presentarsi quando si cerca di essere assertivi. Vediamo insieme quali sono:

  • Devo sempre essere stimato e approvato dalle persone attorno a me;
  • Devo dimostrarmi sempre all’altezza e competente in tutto quello che faccio;
  • Devo riuscire a ottenere quello che voglio subito;
  • Se qualcuno si comporta in modo ingiusto, deve pagarla e essere punito
  • Le mie emozioni dipendono da fattori esterni, quindi non posso controllare o superarle
  • Sono incapace e inadeguato, per questo ho bisogno di dipendere dagli altri

Qualche consiglio:

  • Prima riconosci il problema, poi puoi lavorarci. Si è capaci di esprimere le proprie opinioni o si rimane in silenzio? Quando si è sommersi dal lavoro si accettano comunque altre responsabilità? Si fa presto a dare giudizi o colpe? Tutte queste cose, insieme a molte altre, vanno messe a fuoco e analizzate. Solo così si può migliorare.
  • Usa la prima persona singolare: “io non sono d’accordo” ha un significato molto diverso da “tu stai sbagliando”;
  • Fai pratica e ripeti prima quello che vuoi dire; immagina possibili situazioni realistiche e ripeti le tue considerazioni a voce alta, oppure scrivile;
  • Osserva le tue emozioni. Se capisci di essere troppo emotivo in un dato momento per affrontare la situazione, allora, meglio aspettare, calmarsi, respirare e mantenere una voce lenta;
  • Un passo alla volta. Non avere fretta; all’inizio si può fare pratica di assertività con un amico o con il partner, per poi passare a faccende più delicate, come quelle a lavoro.

Dopo ogni discussione, la cosa migliore è cercare sempre di valutarsi per comprendere se è il caso di correggere il tiro.

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Ciao, sono Iris Gargano

Pedagogista professionista e attualmente specializzanda in Counseling Filosofico.

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