Sbagliare non piace a nessuno. Eppure la storia dell’umanità ci insegna che il progresso è fatto anche di giganteschi errori di valutazione ed equivoci. Alcuni errori, per giunta molto gravi, sono durati secoli. Non dovremmo mai vergognarci di aver sbagliato , di aver preso un abbaglio o di dover tornare indietro, L’insuccesso, lo sbaglio, ci danno una carica che nessun altro evento ci può dare, neppure una vittoria. Sbagliare deve farci vincere la rassegnazione. L’unico metodo di apprendimento possibile è: provare, sbagliare, capire il motivo dello sbaglio, riprovare. Poiché nessuno può evitare di commettere errori, meglio seguire i consigli della filosofia e ricordare che:
- nessun esito dipende interamente da noi
- ogni progetto potrebbe non andare in porto
- un ostacolo si può presentare improvvisamente mettendo a repentaglio gli sforzi
- il futuro è imprevedibile
- l’equazione “I bravi e gli intelligenti non sbagliano mai e chi sbaglia è mediocre” non esiste
Un errore ci fa capire meglio quello che vogliamo, chi siamo; ci insegna a non proiettare le aspettative sull’esterno, ci ricorda che siamo sempre in un mare di incertezze ma che la stessa incertezza può essere il nostro salvagente: senza incertezza non c’è gusto, in niente.
In fondo, non è neppure certo che domani sorga il sole.